Ciao! Sono Edoardo Maggio, ma tutti mi chiamano Dado.

Ho deciso di dar vita a questa newsletter perché, dopo aver studiato il tema e aver lavorato come giornalista per anni, mi sono reso conto che scrivere di tecnologia non è semplice.

Innanzi tutto, cosa si intende per “tecnologia”? Il campo è più che mai esteso, dacché la natura tentacolare della tecnologia (e delle aziende tech) le ha permesso di raggiungere pressoché ogni cosa. Che si parli di elettronica di consumo all’avanguardia o di intelligenza artificiale, di social media o di piattaforme di streaming, di realtà aumentata o virtuale, di 5G o di cloud — se non di legislazione, di censura o di democrazia — lo zampino della “tecnologia” è sempre presente.

Ognuno di questi microcosmi fa parte della nostra vita, in un modo o nell’altro. Eppure, in Italia, la discrepanza che esiste fra la diffusione della cultura digitale e la conoscenza della stessa è palpabile. Dalla Gen-Z ai boomer, pochi altri argomenti possono vantare un tale primato. L’onda digitale ha colpito tutti, ma non tutti sembrano averne intuito la portata. Il perché non è arduo da intuire: troppa roba, troppo complessa, troppo velocemente.

Futuro Lento è un luogo per capire meglio tutto ciò.

Qui le notizie sono selezionate, spiegate e commentate, per essere alla portata di tutti. Ma soprattutto per intrattenere, oltre che informare; motivo per cui hanno spazio altre storie, idee, spunti e chicche raccolti dal web. Tecnologia, dunque, ma anche mondi (apparentemente) tangenziali, quali gaming, design e urbanistica, trasporti e micromobilità, media e comunicazioni, intrattenimento, e, più in generale, cultura digitale e innovazione.

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Giornalista. Non ascoltare ciò che dico, perché cambierò idea; ma leggi ciò che scrivo, perché è lì che ho le idee chiare.